Il prof. Daniele Pauletto ha sempre incarnato la figura del 'profeta tecnologico'.
Qualche anno fa, quando iniziò a scrivere di IPinfo, egli appariva come una 'vox clamantis in deserto'. Oggi, tutti riconoscono che egli aveva ragione.
Per parte mia, considero un vero privilegio quello di poter condividere con lui -- in qualità di co-autore -- alcune delle didasknol più viste e commentate fra quelle ospitate nel libro di testo digitale DIDASknol [ http://www.didasknol.it ].
Il prof. Daniele Pauletto è uno dei più autorevoli membri della DIDASforce - Task Force for Innovation in Education. Anche grazie a lui, il futuro della Scuola italiana a me sembra meno incerto.
-- ALESSIA NERA Group Leader and Mentor DIDASCA - Task Force for Innovation in Education www.didasca.org
Caro Prof, sono tornato in montagna dopo uno User Camp bolognese, dove ho cercato di contrapporre - come al solito - una voce "analogica" alle voci dei web professional.
L'economia "digitale" mi destabilizza. Capisco la cultura digitale e mi sta benissimo che abbia un ruolo operativo importante nel superamento dell'economia di mercato.
Preferisco pensare a un economia della conoscenza, che nasce dalla partecipazione di culture diverse in iniziative di avviamento e mantenimento (evoluzione) di esperienze condivise.
Un'economia digitale mi suona pericolosamente ancorata a un'evoluzione tecnologica che anticipa la capacità delle persone di servirsene compiutamente.
Immagino che questo mio commento non ti sorprenda; ormai devi essertici abituato, no?
Nonno Luigi da analogico anche tu tuttavia sei sensibile al digitale, l'economia della conoscenza credo sia la base di tute le economie compresa quella digitale forse scarseggia la condivisione delle idee ma tu sei sicuramente un pioniere sul campo Daniele
Certo Daniele, si dovrebbe andare verso una realtà in cui conoscenza digitale e conoscenza territoriale, e/o aziendale, concorrono a fare evolvere un nuovo sistema (sociale), adeguato agli obiettivi da raggiungere. Il problema di partenza dovrebbe essere la trasformazione della condovisione, da filosofia (come i più sembrano percepirla) a pratica comune.
Sottoscrivo "si dovrebbe andare verso una realtà in cui conoscenza digitale e conoscenza territoriale, e/o aziendale, concorrono a fare evolvere un nuovo sistema" la pratica comune piano piano comincia
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Il prof. Daniele Pauletto ha sempre incarnato la figura del 'profeta tecnologico'.
Qualche anno fa, quando iniziò a scrivere di IPinfo, egli appariva come una 'vox clamantis in deserto'.
Oggi, tutti riconoscono che egli aveva ragione.
Per parte mia, considero un vero privilegio quello di poter condividere con lui -- in qualità di co-autore -- alcune delle didasknol più viste e commentate fra quelle ospitate nel libro di testo digitale DIDASknol [ http://www.didasknol.it ].
Il prof. Daniele Pauletto è uno dei più autorevoli membri della DIDASforce - Task Force for Innovation in Education.
Anche grazie a lui, il futuro della Scuola italiana a me sembra meno incerto.
--
ALESSIA NERA
Group Leader and Mentor
DIDASCA - Task Force for Innovation in Education
www.didasca.org
Grazie Alessia Nera
troppo gentile.
Caro Prof,
sono tornato in montagna dopo uno User Camp bolognese, dove ho cercato di contrapporre - come al solito - una voce "analogica" alle voci dei web professional.
L'economia "digitale" mi destabilizza. Capisco la cultura digitale e mi sta benissimo che abbia un ruolo operativo importante nel superamento dell'economia di mercato.
Preferisco pensare a un economia della conoscenza, che nasce dalla partecipazione di culture diverse in iniziative di avviamento e mantenimento (evoluzione) di esperienze condivise.
Un'economia digitale mi suona pericolosamente ancorata a un'evoluzione tecnologica che anticipa la capacità delle persone di servirsene compiutamente.
Immagino che questo mio commento non ti sorprenda; ormai devi essertici abituato, no?
Nonno luigi ;-)
Nonno Luigi
da analogico anche tu tuttavia sei sensibile al digitale,
l'economia della conoscenza credo sia
la base di tute le economie
compresa quella digitale
forse scarseggia la condivisione
delle idee
ma tu sei sicuramente un pioniere
sul campo
Daniele
Certo Daniele, si dovrebbe andare verso una realtà in cui conoscenza digitale e conoscenza territoriale, e/o aziendale, concorrono a fare evolvere un nuovo sistema (sociale), adeguato agli obiettivi da raggiungere.
Il problema di partenza dovrebbe essere la trasformazione della condovisione, da filosofia (come i più sembrano percepirla) a pratica comune.
Sottoscrivo
"si dovrebbe andare verso una realtà in cui conoscenza digitale e conoscenza territoriale, e/o aziendale, concorrono a fare evolvere un nuovo sistema"
la pratica comune piano piano comincia
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