Saturday, March 30, 2013

Analfabetismo o Analfdigitalismo ?

Secondo l'OCSE (All, Adult Literacy and Life Skills)

il 33% degli italiani di fronte a una pagina contenente più informazioni non è in grado di individuare la soluzione del problema. E’ il nuovo analfabetismo che avanza e  che a differenza di quello classico di chi non sapeva né leggere né scrivere, si è metarmofizzato in chi sa leggere, ma non comprende...

Scientificamente si chiama analfabetismo funzionale e designa l’incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana...

Chi sono ?  pensionati e casalinghe non over 65 anni e i disoccupati dai 26 ai 35 anni ...

Tutta colpa della tecnologia o siamo al superamento di un modello Gutenberghiano? 
Ma cosa ha misurato l'OCSE ? Che strumenti usa ? Servono questi test ? 

Quali sono le nuove competenze per la nuova Digital Society , che richiede nuove figure professionali post fordiste, tayloriste ?   ( vedi ad es.  La fine del fordismo  )



L’analfabeta del 21° secolo non sarà più colui che non sa leggere e scrivere, ma chi non è capace di interagire con una varietà di piattaforme, strumenti e media digitali, si parla infatti di transliteracy la capacità di acquisire e rappresentare la conoscenza attraverso differenti media contemporaneamente.


Vedi anche   Quando l'analfabetismo è digitale

Sul tema dell'importante delle Abilità Digitali vedi  the-network-is-the-solution

Riprendo un vecchio post ...


Digital Brain e NetIntelligenze

Gutenberg ci ha reso stupidi ? Le tecnologie e il Web allora ...

La società digitale modifica le nostre capacità cognitive verso forme di intelligenza utilitaristica, più veloce e rapida, capace di multitasking e  simultaneità,
meno concentrata e analititica, ciò che per alcuni può essere definita NetIntelligenza.





Stiamo "evolvendo"verso un'intelligenza fluida, utilitaristica, che meglio si adatta al mondo/società digitale,una intelligenza capace di trovare un senso nella confusione delle informazioni mediali (multitasking).
I nativi digitali sono inoltre capaci di risolvere nuovi problemi indipendentemente dalle loro conoscenze acquisite,hanno sviluppato una nuova creatività intesa come un mix di conoscenza e una serie di collegamenti/link , una capacità di connessione con altre "digital-persone" (socialnetworking)

Un'intelligenza che spende meno tempo a cercare di ricordare (search) e più tempo alla generazione di soluzioni, in grado di   sviluppare un'integrazione più avanzata delle informazioni, anche in termini valutativi.
Un'intelligenza veloce nel muoversi tra le informazioni, senza approfondirle, ma capace di collegarle tra loro nella loro interezza o in parti, con possibili interconessioni di frammenti.


Un'intelligenza sempre in movimento, fluttuante più che concentrata,
capace di utilizzare forme di intelligenza distribuita,
capace di un apprendimento nuovo, più informale che formale,capace di scoprire in modo rapido ed efficace le informazioni estraendole da più media,spesso in modalità OffBrainin modalità web-mediate più che in operazioni cognitive mentali pure, più abile a trattare con una molteplicità di fattori.


Il problema allora è il pericolo dell' Analfdigitalismo più che dell'Analfabetismo  ?