Friday, August 09, 2013

Dalla Sharing Economy alla Collaborative Economy

Di consumo collaborativo e condivisione con tutti utilizzando ad esempio Airbnb per trovare un alloggio o una stanza a basso prezzo in una città ne discute il NYT  valutandone i pro e contro, cosi come Uber che permette a tutti di diventare "un taxi" o di poter usufruire di un "taxi" a basso costo ( Lift  o  siti di car-sharing come RelayRides e Sidecar e Car2go) , o servizi di prenotazione pulizie di casa Exec , o l'aiuto to-do nel proprio quartiere TaskRabbit , o i servizi di parcheggio Parking Panda, o una pensione o dog sitter per cani Dog Vacay  , oppure la rinvendita accessoori per baby inutilizzati Rentoid , o i servizi di prestito materiali,attrezzi o manodopera SnaapGoods, o il prestito di biciclette Spinlister, oppure comprare casa insieme con amici/famiglie Jerevedunemaison , o i viaggi condivisi TripnCo  , stanno scuotendo la vecchia idea di Old Economy  che chiede pressanti regolamentazioni .



Questi esempi mostrano che l'economia collaborativa sta perturbando diversi settori economici esistenti
i quali reagiscono chiedendo forti e restrittivi divieti.E' innegabile tuttavia il crescente interesse da parte degli utenti verso questo tipi di servizi e Apps , vedi il recente articolo sul tema del Professor Tim Wu  in cui sostiene  "Vietando queste applicazioni, i comuni pensano tutela dei consumatori e dei cittadini ... Ma le denunce sono aneddotiche e assomigliano piuttosto una reazione protezionista che destabilizza l'economia con  queste nuove industrie e potenziali mercati ".

Chi parla di un mondo dell'Affitto intricato  e chi di Inarrestabile Ascesa .
Stiamo passando da un mondo in cui siamo organizzati intorno alla proprietà a quella organizzata intorno all'accesso ai beni" ( Lisa Gansky )
Altri autori invece parlano di  Età di predazione ( Dominique Boullier ) o di Ecobnomia di Predazione (  Michel Gensollen ) in cui si sotolinea la necessità di avviare una "governance" dopo la rivoluzione digitale".


Le piattaforme di consumo collaborativo proliferano così come i blog aggregatori di news sul tema, o i giornali come Ouishare.net , o gli eventi sul tema come LeWeb , crescono Peers le collaborazioni  in cui i consumatori possono incontrarsi per condividere, promuovere e difendere l'economia della condivisione ( Sharing Economy ).


Vedi anche altro VIDEO 1   e Video 2    



Ora è possibile condividere qualsiasi cosa con chiunque in qualsiasi parte del mondo, è questo il fine dell' Hyperconsumo ?

Sul tema Sharing Economy vedi post 



@ e le Collaborative Cities  in Europe  

Saturday, March 30, 2013

Analfabetismo o Analfdigitalismo ?

Secondo l'OCSE (All, Adult Literacy and Life Skills)

il 33% degli italiani di fronte a una pagina contenente più informazioni non è in grado di individuare la soluzione del problema. E’ il nuovo analfabetismo che avanza e  che a differenza di quello classico di chi non sapeva né leggere né scrivere, si è metarmofizzato in chi sa leggere, ma non comprende...

Scientificamente si chiama analfabetismo funzionale e designa l’incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana...

Chi sono ?  pensionati e casalinghe non over 65 anni e i disoccupati dai 26 ai 35 anni ...

Tutta colpa della tecnologia o siamo al superamento di un modello Gutenberghiano? 
Ma cosa ha misurato l'OCSE ? Che strumenti usa ? Servono questi test ? 

Quali sono le nuove competenze per la nuova Digital Society , che richiede nuove figure professionali post fordiste, tayloriste ?   ( vedi ad es.  La fine del fordismo  )



L’analfabeta del 21° secolo non sarà più colui che non sa leggere e scrivere, ma chi non è capace di interagire con una varietà di piattaforme, strumenti e media digitali, si parla infatti di transliteracy la capacità di acquisire e rappresentare la conoscenza attraverso differenti media contemporaneamente.


Vedi anche   Quando l'analfabetismo è digitale

Sul tema dell'importante delle Abilità Digitali vedi  the-network-is-the-solution

Riprendo un vecchio post ...


Digital Brain e NetIntelligenze

Gutenberg ci ha reso stupidi ? Le tecnologie e il Web allora ...

La società digitale modifica le nostre capacità cognitive verso forme di intelligenza utilitaristica, più veloce e rapida, capace di multitasking e  simultaneità,
meno concentrata e analititica, ciò che per alcuni può essere definita NetIntelligenza.





Stiamo "evolvendo"verso un'intelligenza fluida, utilitaristica, che meglio si adatta al mondo/società digitale,una intelligenza capace di trovare un senso nella confusione delle informazioni mediali (multitasking).
I nativi digitali sono inoltre capaci di risolvere nuovi problemi indipendentemente dalle loro conoscenze acquisite,hanno sviluppato una nuova creatività intesa come un mix di conoscenza e una serie di collegamenti/link , una capacità di connessione con altre "digital-persone" (socialnetworking)

Un'intelligenza che spende meno tempo a cercare di ricordare (search) e più tempo alla generazione di soluzioni, in grado di   sviluppare un'integrazione più avanzata delle informazioni, anche in termini valutativi.
Un'intelligenza veloce nel muoversi tra le informazioni, senza approfondirle, ma capace di collegarle tra loro nella loro interezza o in parti, con possibili interconessioni di frammenti.


Un'intelligenza sempre in movimento, fluttuante più che concentrata,
capace di utilizzare forme di intelligenza distribuita,
capace di un apprendimento nuovo, più informale che formale,capace di scoprire in modo rapido ed efficace le informazioni estraendole da più media,spesso in modalità OffBrainin modalità web-mediate più che in operazioni cognitive mentali pure, più abile a trattare con una molteplicità di fattori.


Il problema allora è il pericolo dell' Analfdigitalismo più che dell'Analfabetismo  ?






Tuesday, February 05, 2013

Crossmedialità over IP


“il sistema crossmediale internazionale composto dai nuovi media che vi intrecciano le proprie abilità: quella di fare contenuti e quella di distribuirli su protocollo Internet. “
"la crossmedialità consente il collegamento tra media che hanno età diverse, come la televisione, Internet e Twitter. Il digitale e il protocollo IP riescono a metterle insieme e a farle interagire l’una con l’altra" ( E. Fleischner)
La crossmedialità veicola i propri contenuti tramite diversi media e su diversi devices.

Nel 2007 parlavo di  Era della IPinformation

La tecnologia attuale consente, ad una molteplicità di utenti, di accedere in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo alle informazioni necessarie, di selezionare dati tra diverse fonti e archivi informatici.
La diffusione molecolare dell'informazione è resa possibile con terminali portatili connessi alla rete, infatti gli utenti possono usufruire di una pluralità di dispositivi intelligenti, integrati nei più svariati tipi terminali mobili (cellulari,pda, smartphone, laptop) capaci di riconoscere e rispondere ininterrottamente in modo discreto e invisibile.
Tutto ciò favorisce user-empowerment degli utenti.

La banda larga insieme al versatile protocollo IP, che consente la separazione dei vari servizi web, hanno consentito lo sviluppo dell’IPinfo.
La IPinfo è :
• Ubiqua
• Interattività
• Interoperabile
• Multipiattaforma
• Always on
• Multidevice
• Nomadica
• Web2.0
La IPinfo consente ugc ( user generated contents ), il video-audiosharing, favorisce inoltre il social network, i blog, le R-Teach e la comunicazione virale e condivisa.
In tale contesto dove al centro risulta l’utente e non l’informazione, vengono spinte la multipersonalità, il multiruolo, la creatività e le emozioni.
Internauta web1.0 deve velocemente adattarsi ad una mutazione che allo stesso tempo cognitiva, comunicativa e sociale, sotto l’incalzare dell’ IPinformation."  



Ora la crossmedialità sarà dunque una tendenza crescente ,
una convergenza mediale e di infrastrutture che avrà profondi risvolti  nei consumi, nelle abitudini, nei comportamenti e nelle relazioni degli individui.


Saturday, February 02, 2013

Web dallo spazio al Tempo


Internet una struttura basata sul tempo, dinamica, sempre in movimento ...
fino a oggi, invece, il Web era basato sullo spazio...

 il bisogno di informazioni sempre nuove su nuovi stream-browser 
si vive di "real time " ... saremo tutti sintonizzati  sui nostri stream 
e su il  "worldstream (David Gelernter)


link articolo