Friday, November 25, 2005

Sempre piu' cellulari

Sempre piu' cellulari e internet
Presentato a Roma il rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione.
E' il cellulare il piu' amato dagli italiani tra tutti i mezzi di comunicazione.
Gli utenti abituali del 'telefonino' fra il 2001 e il 2005 sono infatti raddoppiati (+19 milioni) raggiungendo quasi quota 40 milioni. Le le videochiamate attualmente riguardino l'8% degli utenti, circa metà e' convinto che fra breve questo sara' il principale modo per comunicare". Internet e satellite.
Anche le persone in grado di usare un computer sono aumentate di 5 milioni raggiungendo quota 15 milioni; gli utenti di internet sono invece cresciuti di oltre 5 milioni giungendo a piu' di 11 milioni (come utenti abituali, e quasi 18 milioni come utenti complessivi); infine gli utenti della tv satellitare sono ulteriormente cresciuti di 2 milioni. Il pc in casa. In piu' della meta' delle case c'e' un computer, 55,4%, di questi l'11% e' un pc non connesso a internet, nel 12% il computer e' connesso ma non lo si sa usare, per il 32,4% il computer e' connesso e viene usato per navigare. l rapporto, poi, analizza la "dieta mediatica" e la stratificazione della popolazione in base al numero di mezzi di comunicazione abitualmente impiegati in combinazione tra loro: rispetto al precedente rapporto i 'marginali' si sono ridotti di poco (persone che usano un solo mezzo: dal 9,1% all'8,3%), mentre il gruppo degli 'onnivori' (persone che usano quasi tutti i media a disposizione) e' cresciuto significativamente, passando dal 14,8% al 17,2%, ossia 8,6 milioni di persone in totale.
Infine, c'e' il gruppo dei "pionieri", utenti di tutti i media disponibili: in tre anni sono cresciuti di un punto percentuale e sono diventati 1,6 milioni in Italia.

Monday, November 07, 2005

Incontro con l'autore.


Roberto Zarriello e' autore del libro Penne Digitali. Dalle agenzie ai blog: fare informazione nell'era di Internet.

Roberto Zarriello e' autore del libro Penne Digitali. Dalle agenzie ai blog: fare informazione nell'era di Internet.Dopo numerose esperienze con testate on line e televisive, in particolar modo sportive, entra a far parte dell' Age ( Agenzia Giornalistica Europea ) nel 2002. L'anno dopo e' responsabile del portale sportivo. Attualmente e' Vicedirettore dell' Age ed e' a capo dl settore formazione. Collabora con l'edizione pugliese di Repubblica. Inoltre e' docente in master di giornalismo e comunicazione.
Si parla molto di giornalismo on line, qual' e' la differenza rispetto la carta stampata ?
Il giornalismo on line si differenzia da quello tradizionale per le peculiarita' del mezzo di trasmissione: Internet e' dinamico, la carta stampata no. Sul Web tempestivita' ed immediatezza sono sensibilmente importanti, purche' non siano a discapito della veridicita' della notizia, ne' di un accurato controllo delle fonti.
In tempo reale si informa l' utente, che raramente legge con calma un articolo dall'inizio alla fine, ma che tende, piuttosto, a scorrere le righe alla ricerca di cio' che piu' lo interessa. Diviene fondamentale, quindi, strutturare il proprio pezzo in paragrafi, in modo che si segua un filo logico di immediata comprensione. Si consiglia, inoltre, uno stile semplice, chiaro e diretto, sostanzialmente che non faccia perdere tempo al lettore, che in un click puo' gia' essere altrove. Bisogna, poi, sfruttare la peculiarita' del mezzo Internet, ad esempio linkando argomenti correlati, altri articoli, interviste e siti ufficiali. Un bravo giornalista non fara' mai venire meno serieta' e responsabilita' nel proprio operato, ma sapra' anche adattarsi a pregi e difetti del media su cui di volta in volta si trovera' a lavorare.
Fare informazione su Internet, cambia il rapporto tra giornalista e lettori ?
Sul Web la relazione con il lettore si caratterizza per la sua interattivita'. Il webgiornalista ha la possibilita' di avere un rapporto molto stretto con i suoi utenti, che spesso possono commentare gli articoli, o mettersi direttamente in contatto con l' autore scrivendogli via e-mail, uno strumento decisamente immediato di comunicazione. Ci sono, poi, molti altri strumenti di interazione, quali chat e forum tematici. Molti giornalisti, poi, curano anche dei Weblog personali e/o professionali in cui i lettori hanno ancora piu' la possibilita' di interagire. Non bisogna, poi, dimenticarsi che sul Web l' apprezzabilita' dei contenuti e' misurabile in numero di click e che la quantita' di visite determina il successo del sito. Il che non vuole dire che il cybergiornalista debba assumere i panni del lettore o venire necessariamente incontro alle sue esigenze. Significa, piuttosto, che il cybergiornalista piu' di chiunque altro deve impegnarsi nel veicolare una informazione chiara e coerente, che susciti l' interesse e la curiositaa' di chi legge.
Il recente Rapporto Censis-Ucsi 2005, evidenzia che nella "piramide mediale" nell' uso abituale dei media degli ultimi anni, Internet e' in forte crescita ( + 10%) rispetto un sensibile calo dei quotidiani ( -4,4%) e settimali (-4,3%), e' la fine annunciata della carta stampata ?
Internet e' uno strumento potente in mano al mondo dell'informazione, offrendo non solo contenuti in tempo reale, ma anche multimedialita' e interattivita', caratteristiche sconosciute ad altri media. Difficilmente, pero', un nuovo mezzo di comunicazione sostituisce il precedente al punto tale di farlo scomparire: la televisione non ha comportato la fine della radio, ne' dei giornali, piuttosto ci si trova davanti ad una ridefinizione di ruoli. Lo stesso lettore in momenti diversi della giornata puo' rivolgersi a realta' mediatiche differenti in base alle esigenze di informazione e di approfondimento sentite di volta in volta.

Quali sono le competenze richieste ad un cybergiornalista ?
I ferri del mestiere? sono gli stessi. Il cybergiornalista, esattamente come il giornalista tradizionale, ha l' obbligo di restare fedele a quei principi di equidistanza, chiarezza espositiva, spirito critico e responsabilita' verso i propri lettori. Certamente al cybergiornalista viene richiesta una maggiore confidenza tecnologica, ad esempio con i programmi di videoscrittura e con gli strumenti di ricerca on line, del resto la macchina da scrivere, ormai, ha perso il suo fascino anche per il giornalista tradizionale.
L'esplosione dei weblog aperti a tutti gli internet-nauti mette in secondo piano la figura del giornalista professionista ?
La professionalita' e' cio' che contraddistingue un giornalista, non la testata per cui scrive, soprattutto su Internet, dove anche il sito del piu' piccolo giornale locale puo' essere virtualmente visitato da ogni parte del mondo. I Weblog, frutto della dinamicita' e della interattivita' proprie della rete, sono nuovi luoghi di incontro, spazi di approfondimento e riflessione sulle tematiche piu' varie. Sono il simbolo tangibile della liberta' di espressione on line, dove le barriere economiche del mezzo di comunicazione vengono abbattute con il costo di un computer dotato di connessione. L' attivita' dei blog non mette in secondo piano il lavoro del giornalista, anzi, ne puo' amplificare la portata, quotando articoli e autori, stimolando altri potenziali lettori a riflettere e commentare i temi trattati. Questo, ad esempio, e' uno degli obiettivi che sto perseguendo insieme ad altri esperti del settore con il blog http://www.pennedigitali.it/ incentrato sul tema del fare informazione nella' era di Internet, al momento ospitato da Splinder, ma che molto presto entrera' a fare parte del mondo Blogosfere.
I nuovi webgiornali saranno sempre piu' multimediali, con musica,filmati e video ?
Non vedo perche' dovrebbe essere altrimenti. Risolti i problemi relativi a connessioni lente e al caricamento istantaneo, o quasi, delle pagine Internet, i Webgiornali sono liberi di scatenarsi con le potenzialita' e le offerte multimediali della rete. L' informazione on line, gia' immediata e a disposizione dell'utente in qualsiasi momento in ogni dove, diviene cosi' ancora piu' completa.
Sempre secondo il recente Rapporto Censis-Ucsi 2005, nelle attivita' personali collegate all'uso di Internet emergono in ordine: cercare, lavorare, informarsi, giocare, approfondire, entrare in contatto con altre persone, acquistare/vendere, divertirsi ... cosa ne pensa ?
E' la dimostrazione evidente che oggi la gente si collega ad Internet soprattutto per informarsi. Qualche anno fa tutto questo sembrava impensabile. Inoltre, se e' vero che il rapporto Censis evidenzia che ci si collega al web prima di tutto per cercare e per lavorare, e' altrettanto vero che questi tipi di attivita' potrebbero a loro volta riguardare il mondo dell' informazione. Posso ad esempio collegarmi ad Internet per cercare un articolo in un motore di ricerca come posso usare Internet se sono un redattore-web e lavoro per una testata online. In ogni caso non sbaglia chi pensa che l' informazione e le notizie in genere possano rappresentare la merce del futuro con tanto di compravendita.
Grazie per la collaborazione
Daniele Pauletto

Saturday, November 05, 2005

Gli italiani chiedono piu' servizi on line


PA: gli italiani chiedono piu' servizi on line.
Dalla ricerca del Censis "Cittadini Digitali 2005" e' emersa una chiara volonta' degli italiani a ricevere maggiori servizi on line.


Dalla ricerca del Censis "Cittadini Digitali 2005" e' emersa una chiara volonta' degli italiani a ricevere maggiori servizi on line. Chiedono in pratica "strumenti di accesso a distanza per usufruire dei servizi erogati". Secondo il Censis, per la prima volta la maggioranza degli italiani, il 53,3%, preferisce ai tradizionali "sportelli" l'accesso a distanza ai servizi degli enti della Pubblica Amministrazione: di questi il 26% chiede una maggior diffusione dei call center, il 14% un aumento dell'informazione televisiva e il 13% un miglioramento dei servizi online. Gli utenti di internet in Italia sono oggi 20 milioni, in crescita di appena un milione rispetto allo scorso anno. Un dato che, per il Censis, conferma "un rallentamento della crescita rispetto alla rapidita' con cui era avvenuta negli anni passati (5 milioni di utenti in piu' tra il 2003 e il 2004)". Internet, con sei milioni di italiani che utilizzano i siti dei Ministeri e degli enti locali, non e' ancora lo strumento prevalente per la fruizione dei servizi mentre cresce la sua penetrazione come mezzo di comunicazione e di ricerca di informazioni, riferisce il Censis. Secondo l'istituto infatti il 95,2% dei navigatori usa la rete per cercare informazioni di vario genere, l'87,9 usa la posta elettronica e il 31,9% partecipa a chat, forum e scambiano file e filmati con altri utenti. I piu' versati all'uso di Internet sono, come prevedibile, i giovani (fino a 29 anni). Analizzando nel dettaglio il profilo dei navigatori italiani, il Censis sottolinea come la maggioranza degli studenti siano fruitori del web (70%) cosi' come lo sono il 62% dei dipendenti pubblici e il 61% dei professionisti. Pensionati e casalinghe invece rimangono le categorie escluse dallo sviluppo di questa tecnologia. Gli italiani inoltre prediligono navigare in casa ma, segnale di maggiore "disinvoltura", cresce la percentuale di coloro che si collegano da diversi luoghi e hanno la possibilita' di rimanere connessi alla rete tutta la giornata (17%).

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